Otricoli (in provincia di Terni, Umbria)

Il contenuto di Google Maps non è mostrato a causa delle attuali impostazioni dei tuoi cookie. Clicca sull' informativa sui cookie (cookie funzionali) per accettare la policy sui cookie di Google Maps e visualizzare il contenuto. Per maggiori informazioni, puoi consultare la dichiarazione sulla privacy di Google Maps.

Chi siamo

Siamo una piccola realtà a Otricoli, con circa un ettaro di terreno coltivato a 300 m s.l.m. con esposizione a Nord-Ovest e con forti pendenze.  

In questo piccolo angolo di paradiso coltiviamo con passione e impegno una vigna di lunga storia, olivi e anche un orto e frutta per uso familiare.

Produciamo un vino di nicchia, direi "raro", per le modeste quantità e la grande attenzione alla qualità.

La casa era una tipica dimora contadina costruita più di 100 anni fa, al piano terra si trovava la stalla ispezionabile tramite una botola dal primo piano.

La zona era frequentata dagli abitanti del paese per la presenza di una fontanella di acqua potabile che si trovava a monte della casa, distante pochi passi dalle mura antiche di Otricoli.

Dai frutti della terra la famiglia contadina traeva massimo sostentamento al punto da essere quasi completamente autonoma.

Il terreno che scende da casa verso la via Flaminia da sempre si presta in modo ottimale per la coltivazione della vigna. 

Il terreno è altamente drenante e fertile perchè milioni di anni fa il mare ricopriva tutta questa zona, come testimoniano i sassi tondi e levigati dal mare presenti nella grotta di degustazione.


L'etichetta

Il nome del vino e il logo sono veramente lo specchio del territorio.

Infatti il nome Otricolaia ci dice che il vino è prodotto a Otricoli, il paese umbro più vicino a Roma e la scelta del nome deriva anche da una simpatica assonanza linguistica con altri vini famosissimi...

Il logo invece è l'immagine del busto raffigurante la Testa di Giove, parte di una statua che è stata scoperta proprio nella campagne di Otricoli, dove un tempo sorgeva la ricca città romana Ocriculum.

Il nome comunemente riportato nei libri di storia è quello del Giove da Otricoli.

La statua è una delle più note rappresentazioni di Giove e la più fedele riproduzione romana del Zeus di Olimpia di Fidia. Oggi l'originale marmoreo si trova nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani, vicino all'ingresso, insieme al grande Mosaico delle Terme anch'esso trovato durante gli scavi voluti da Pio VI ad Ocriculum a fine Settecento .

La antica città romana di Ocriculum si assoggettò quasi subito a Roma e divenne molto ricca in quanto si trovava sulla pianura in riva al fiume e alle pendici del colle in corrispondenza della confluenza tra la via Flaminia e il Porto dell'Olio sul Tevere dove veniva imbarcato legname e l'olio della Sabina.

Ocriculum era una città molto frequentata dai Romani benestanti perchè ci trascorrevano la villeggiatura e il commercio era molto fiorente.

A causa delle inondazioni del fiume la popolazione si spostava sul colle (Ocriculum deriva da Okri o Ocar = colle).

Se ne avete la possibilità vi invito a visitare il Parco Archeologico, molto esteso, che comprende teatro, anfiteatro, nifeo, tombe, fontane, foro...e anche il Museo comunale archeologico.



La Vigna

Località: Otricoli (Terni, Umbria)

Orientamento: Collina (300 m s.l.m.), forte pendenza, con esposizione a Nord-Ovest, anche la cantina di lavorazione e la grotta di affinamento del vino in bottiglia sono esposte a Nord-Ovest

Terroir: terreno con buon scheletro drenante, matile

Origini Uve: 100% di proprietà

Allevamento: Guyot/Cordone speronato

Vitigni:

Uve Rosse:Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo

Uve Bianche:Trebbiano Toscano, Malvasia

Età della vigna: vigna complessivamente molto antica con piante di oltre 50 anni

Concimi: solo letame e pellettati organici

Fitofarmaci: Rame e Zolfo

Diserbo: Meccanico

Lavori in vigna (tutto manualmente):

- Potatura secca e in verde

- Selezione dei germogli

- Sfemminellatura

- Sfogliatura

- Cimatura

- Diradamento dei grappoli

Vendemmia: manuale, fine Settembre

L'Otricolaia è un vino raro.

Ma ci abbiamo impiegato più di venticinque anni per arrivare a poterlo definire così.

Nei primi otto anni abbiamo prodotto il ben noto "vino del contadino" che ha permesso di avvicinarci a questo mondo in modo graduale ma da subito abbiamo pensato ad un prodotto fatto per la nostra famiglia, sano genuino e rispettoso dell'ambiente e territorio. Nel 2006 la svolta con l'incontro con il l'agronomo e winemaker Fabrizio Fimiani che ha sposato in pieno questa filosofia: quindi niente concimi chimici, niente diserbanti, trattamenti ripetuti con antiparassitari naturali con l'obiettivo di far arrivare sempre le uve in cantina in condizioni perfette. Anche in cantina aggiunte minime tali da proteggere il vino dalle ossidazioni ma senza superare mai limiti ragionevoli, da veri "artigiani del vino" con tanto rispetto per le piante e per il nettare prodotto.

I filari della vigna sono distesi su una collina in forte pendenza che scende verso la Via Flaminia: è sufficiente farci un giro per capire subito che qui si parla veramente di viticoltura eroica.

Il concime è garantito in quantità abbondante dal letame delle due somarelle e la vigoria delle piante, a dispetto della esposizione a Nord-Ovest è tenuta a bada dall'inerbimento tra i filari.

La vigna risente del bacino del Tevere che scorre a ovest molto vicino in linea d'aria e si trova in una valle molto ventilata che pur essendo in Umbria riceve ancora gli influssi temperati del clima del versante tirrenico.

L'esposizione della vigna ci permette di mitigare le estati torride dovute al cambiamento climatico e anzi ogni anno da fine luglio fino ad un giorno prima della vendemmia copriamo manualmente ogni filare con delle reti per proteggere i grappoli dagli uccelli, dalla grandine e soprattutto dal caldo per far sì che vi si siano maturazioni fenoliche e zuccherine armoniche. 

Una esposizione che inonda di luce la vigna e in qualche modo la protegge dall'innalzamento delle temperature.

A Cantina Otricolaia non esiste "coltura intensiva" perchè abbiamo sempre lasciato ampia distanza, sia tra le singole piante sia tra i filari e la biodiversità è garantita dalla presenza di piante da frutto vicino o anche dentro la vigna quali noci, noccioli, fichi, meli...come avveniva un tempo quando la famiglia contadina si auto-sostentava da tutti i prodotti della terra.

Quindi una produzione limitatissima ma con investimenti costanti ogni anno in tecnologia e attrezzature per avere una qualità sempre in costante crescita, per puntare ad un  cru italiano di eccellenza senza avere mai fretta di anticipare i tempi per esigenze commerciali: anzi poichè questo vino migliora incredibilmente quando rimane a riposo in grotta non abbiamo affatto fretta di bruciare le tappe.

Il progetto ha da sempre un unico obiettivo: produrre un vino sano, raro, che faccia emozionare e che alla fine induca a berne un secondo calice e un altro ancora...


 

Note geologiche di un terreno unico

 

Il terreno  ad Otricoli sul quale abbiamo la vigna è chiamato in linguaggio scientifico MATILE ed era

il terreno ideale nel quale gli antichi Etruschi prima e i Romani dopo piantavano vigna (e olivi).

Prima di parlare di geologia ecco come Wolfang Goethe definiva Otricoli quando la visitò nel suo viaggio per l'Italia, anche lui affascinato da questo incredibile centro abitato esistente già dalla prima età del ferro:

"…𝘷𝘢𝘭𝘭𝘪 𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘭𝘰𝘯𝘪, 𝘥𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘦 𝘥𝘢 𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰, 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘦̀ 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘻𝘪𝘰𝘴𝘰𝘖𝘵𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘪 𝘨𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘴𝘶 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦 𝘨𝘩𝘪𝘢𝘪𝘰𝘴𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘶𝘮𝘶𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪; 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘱𝘪𝘦𝘵𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘷𝘢, 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘦𝘷𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘢"

 Dal punto di vista geologico nella vigna abbiamo tre strati distinti, partendo dal più profondo:

  1.  argille sabbiose di ambiente marino (era geologica del Pliocene)
  2.  ghiaia e ciottoli arrotondati di piccole e medie dimensioni immersi in sabbia e limo (era geologica del Pleistocene)
  3.  materiale vulcanico tufaceo denominato "tufo rosso a scorie nere" dovuto alla attività eruttiva del vulcano di Vico che  dista circa 30 km in linea d'aria, avvenuta "di recente" cioè 155.000 anni fa

 Così si presentava l'Italia nella era geologica del Pliocene, a Otricoli c'era...il mare: 

 

 

 La analisi geologica del terreno quindi è la seguente partendo dalla superficie:

- nel primo metro circa si trova il Tufo Rosso dalle Scorie Nere prodotto dalle eruzioni piroclastiche del vulcano di Vico (la terra di colore scuro si riconosce facilmente), poi abbiamo le  ghiaie e i conglomerati sabbiosi fino a 10 mt, poi sabbie con limo (silt) di ambiente marino fino ai 20 mt, infine si arriva alle argille sabbiose di ambiente marino

- è un terreno fresco, cioe’ si asciuga rapidamente

- a motivo della alta percentuale di scheletro (cioe’ i sassi tondi che compongono il terreno) è ben drenante ma conserva l'acqua piovana nelle argille in profondità

- è molto fertile a motivo dell’alta percentuale di limo

 

E’ un terreno che dovrebbe favorire vini eleganti, con grande mineralità e sapidità, quali appunto l’Otricolaia e il Tufo d'Ocria ...